Un attacco di panico esplode all’improvviso e in modo travolgente, senza avvisaglie e senza alcuna ragione apparente. È molto più intensa della sensazione di spavento dovuto a qualcosa di specifico che la maggior parte delle persone può avere sperimentato. I sintomi dell’attacco di panico includono:
- aumento della frequenza cardiaca
- difficoltà di respirazione, sensazione di non riuscire ad inalare aria a sufficienza
- terrore quasi paralizzante
- vertigini, stordimento o nausea
- tremori più o meno forti e sudorazione
- soffocamento, dolori al torace
- vampate di calore o senso di freddo improvviso
- torpore o formicolio alle dita
Un
attacco di panico non è pericoloso, ma può essere terrificante, soprattutto
perché si sente di perdere completamente il controllo.
Gli eventi stressanti
della vita possono causare disturbi da attacchi di panico. In particolare, è
stata notata una correlazione con una perdita o una separazione recente. Alcuni
ricercatori paragonano i fattori stressogeni ad un termostato; cioè, quando
lo stress abbassa la resistenza, la predisposizione fisica soggiacente viene
fuori e scatena un attacco.
Se una persona con un disturbo da attacchi di
panico sperimenta un’accelerazione del battito cardiaco causato dall’aver
bevuto un caffè, dall’esercizio fisico, o
da un certo farmaco, potrebbe interpretare questo come un sintomo di un
attacco e, a causa della sua ansia, provocare l’attacco realmente. D’altra
parte caffè, esercizi fisici e taluni farmaci, possono causano realmente
attacchi di panico. Una delle cose più frustranti per coloro che soffrono di
questo disturbo è il non riuscire mai ad isolare le diverse cause scatenanti di
un attacco. Ecco perché la terapia giusta per il disturbo da attacchi di panico
si concentra su tutti gli aspetti (psicologica, fisiologica e talvolta fisica)
del disturbo.
Ma come si cura il disturbo di
panico? E perché la cura funziona?
La domanda che più sta a cuore alle persone che
hanno il disturbo da attacchi di panico è: posso avere una vita normale?
La risposta è sicuramente affermativa, su base
statistica, naturalmente, se si riceve un trattamento adeguato e se,
ovviamente, ci si impegna nella cura.
Il disturbo da attacchi di panico è ampiamente
curabile, con una varietà di trattamenti disponibili. Molti trattamenti sono
estremamente efficaci, anche se una parte delle persone che hanno completato
con successo un trattamento possono continuare a sperimentare ansia o
l’evitamento situazionale. In questi casi un ulteriore trattamento potrebbe
essere necessario. Una volta trattato, il disturbo di panico non porta ad
alcuna complicazione.
Se
solitamente le cause scatenanti l’attacco di panico possono essere diverse e
molteplici, personali e non, il modello ridondante con cui si tenta
di risolvere il problema si mantiene lo stesso nei diversi episodi.
E’ possibile pertanto intervenire in 2 modi differenti e complementari:
Rompere
il copione stimolo-percezione-risposta attuato in tutti i casi e quasi
sempre in modo automatico, mediante l’ausilio di una tecnica o di uno
stratagemma terapeutici.
Portare la persona a sentire “in modo differente” le condizioni che le situazioni minacciose generano in lui, per arrivare a produrre una risposta comportamentale che riduca da subito la paura di non riuscire ad affrontare il problema e quindi a fuggire appena possibile dalla situazione o evitare di entrarci. |
Entrando coscientemente in contatto con queste
sensazioni, senza fuggirle e portando la persona a prendere coscienza che ciò
che lo spaventa è conseguenza delle sue condotte di evitamento, che generano
in lui la paura della paura e quindi l’ansia anticipatoria.
|
Tuttavia, per un primo intervento
efficace contro i sintomi di un attacco di panico è bene tenere a mente che
se la respirazione è fondamentale per la salute e la soluzione di molti
disturbi, la sua relazione con gli attacchi di panico è tanto cruciale e
diretta, che regolarne subito i cicli di entrata ed uscita
dell’aria, da e verso i polmoni, si dimostra un metodo rapido molto ed
efficace per questo tipo di disturbo. Per cui per ridurre rapidamente
il livello d’ansia è importante rendere volontario ciò che è automatico,
ovvero regolarizzare il respiro riducendo il numero dei singoli cicli di
inspirazione ed espirazione e aumentando il tempo di ogni singolo ciclo. Lunghi
respiri quindi, per almeno 5-10 minuti.
Inoltre, la componente attenzione va veicolata
verso una direzione differente rispetto al rigido monitaraggio delle proprie
condizioni fisiche. E’ possibile ridurre il livello di ansia percepito trasferendo
le sensazioni e i pensieri dalla mente ad un piano differente, come ad
esempio l’esterno o un foglio di carta bianco. Per chi
soffre di questo tipo di disturbo consiglio di provare a fare quanto segue,
qualora si presentasse l’occasione di uno stato d’ansia molto intenso:
Ai primi segnali di pericolo, prima che sopraggiunga
il panico nella fase più acuta, fermarsi un attimo e scrivere
immediatamente e di getto, su un blocchetto degli appunti preventivamente
acquistato e tenuto con sé e pronto a l’uso (in tasca o in borsetta ad
esempio), cosa precisamente sta accadendo intorno a voi, indicando 3
elementi fondamentali:
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Riferimenti temporali (ora, minuti, secondi e anno: es. sono le 12.45.43 del giorno 03/05/2012). Riferimenti spaziali (luogo: es. mi trovo in piazza Cavour vicino al cinema). Riferimenti situazionali (cosa sta accedendo intorno: es. sto andando a comprare il giornale e intorno a me c’è della gente impegnata a fare qualcosa...ecc.). |
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E’ molto importante, ai fini di un risultato rapido ed evidente, svolgere l’esercizio come se osservaste la scena dalla prospettiva di un regista durante la scena di un film, dettagliando il più possibile quanto accade e come accade, per almeno 8-10 minuti.
Se l’esercizio viene svolto seguendo attentamente le indicazioni, la persona dopo qualche minuto inizia a sentire una riduzione significativa del proprio stato ansioso, consentendo al proprio sistema neurovegetativo di fornire una risposta fisiologica utile al ripristino delle condizioni psico-fisiche.
In modo similare, è possibile svolgere anche un altro
esercizio per rompere l'escalation del panico. Ricordando che cercare di
controllare l'attacco di panico contribuisce SOLO ad
aumentarlo, quando arrivano le prime avvisaglie di paura non provare a
scacciarla, ma piuttosto accettarla. Pertanto:
per prima cosa inizia a pensare che
passerà. Come è
arrivata così andrà via. Già lo sai, non è la prima volta. Prova a sentire
mentre sta passando, sta passando, sta passando...
Inizia a contare da 0 fino a 50, quindi tornare
indietro da 50 a 0.
Ricomincia andando di 2 in 2 fino a 100, quindi
torna indietro togliendo due numeri per volta.
Così
facendo, si scoprirà che i sintomi che creano un'enorme paura di
morire o di impazzire, alla fine non sono pericolosi!
E' chiaro che questi esercizi sono solo un primo
intervento rapido contro la crisi di panico. Tuttavia, se svolti nel modo
corretto, contribuiscono ad accrescere immediatamente la sensazione di potersi
liberare in modo definitivo da un nemico così minaccioso ma non più
invincibile.
L’ansia anticipatoria infatti
è il pilastro su cui si regge l’intera struttura del panico una volta che
questo si è manifestato almeno in un occasione.
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